Il referente territoriale dei Cinquestelle accusa il disinteresse verso gli inquilini: “Solo 12 famiglie sono rientrate a casa nonostante 50 milioni da gestire”. E poi c’è il caso via Balzarini
TERAMO – La cronaca di un fallimento è scritta con i numeri: dopo quattro anni di gestione e con la dote di 50 milioni di euro, soltanto 12 famiglie su 32 sono rientrate nelle abitazioni, tante altre aspettano, e c’è il condominio di via Balzarini che vive in una realtà surreale, in cui gli inquilini pagano le spese di un acquisto sbagliato da parte dell’Ater, indebitandosi per sostenere il costo delle bollette. La fotografia che fa dell’Ater attuale Guido Palantrani, referente Gruppo territoriale di Teramo del Movimento 5 Stelle, è sintetica e impietosa.
E’ la risposta a recenti dichiarazioni della presidente dell’Azienda per l’edilizia residenziale pubblica di Teramo, Maria Ceci, ormai abituata a tenere un solco perenne tra lei e l’utenza pubblica delle case amministrate, che però sono famiglie con poche possibilità, che vivono fuori dalle loro abitazioni e sui cui il sisma ha lasciato un trauma profondo. “Reputiamo inaccettabile che la presidente dell’Ater di Teramo, in una sua recente dichiarazione, a noi apparsa piuttosto surreale, si lavi le mani dai problemi degli inquilini delle case popolari, dichiarando di aver fatto quanto poteva per loro – afferma Palantrani -. Ci sono criticità ampiamente segnalate che restano in piedi per le scelte scellerate dei vertici Ater. Abbiamo sentito parlare solo di voler “evitare cause”, di responsabilità dei condòmini sul degrado creatosi, di lavori di piccola manutenzione eseguiti dall’ente. Ma è della vita delle persone che si parla, di vite spezzate da un sisma che ha strappato intere famiglie dalla loro casa“.
“Ci sono storie di ‘invisibili’ a cui questa mala gestio non ha saputo o voluto dare risposte. C’è chi è scomparso, chi sta trascorrendo altrove gli ultimi giorni della sua vita, sopraffatto da una stanca rassegnazione, chi, ancora, benché malato, vive in condizioni insalubri a causa di una collocazione in appartamenti inadeguati che qualcuno ha reputato degni di essere acquistati – aggiunge l’esponente Cinquestelle -. Eppure, neanche tre anni fa, con toni quasi trionfalistici, la presidente prometteva che in breve tempo tutti sarebbero rientrati nelle loro case, chiosando sul fatto che i soldi per gli interventi c’erano. Aveva garantito l’abbattimento e la successiva ricostruzione di 4 palazzine da 12 alloggi, annunci che ovviamente sono rimasti nella sezione dei vuoti proclami“.
“L’Ater di Teramo è stata chiamata a gestire oltre 50 milioni di euro di denaro pubblico per restituire la serenità a chi ha subito i danni dal terremoto. La Ceci evoca una operazione verità sulla situazione. Ci perdoni, ma l’unica possibile operazione verità – dice Palandrani – è quella certificata dai numeri, dalla crudezza delle cifre, che attestano un fallimento impietoso: ad oggi, anno di (poca) grazia 2024, solo 12 famiglie su 32 hanno potuto riavere la propria casa, molte altre abitano ancora in appartamenti in affitto . Poi ci sono loro, gli sfortunati di via Balzarini che, non solo vivono in condizioni inaccettabili, ma sono stati costretti ad indebitarsi a dismisura per far fronte a bollette carissime. Su una cosa siamo d’accordo: urge davvero un’operazione verità, non una dichiarazione alla Ponzio Pilato – conclude il referente M5S -“.